Un nuovo vaccino contro l'Aids inizierà i test su larga scala in Africa alla fine di quest'anno, quella che si spera sarà una svolta nella battaglia scientifica trentennale contro la malattia.
Dei dati appena usciti sul vaccino, sviluppati da Johnson & Johnson con l’aiuto anche dell’ Stati Uniti National Institutes of Health (NIH), essi sono stati esposti della a una conferenza internazionale contro la malattia a Parigi.
Il prodotto guarigioso denominato Ad26 è ancora sperimentale e sarà il secondo vaccino a sottoporsi ai test di migliaia di volontari africani sulla sua efficacia dalla eventuale infezione da HIV,ovvero il virus che causa l'Aids.
I ricercatori confronteranno i tassi di infezione tra le persone che ricevono il vaccino vero e proprio e un placebo. Il primo vaccino, finanziato anche dal NIH, ha iniziato un processo in Africa a novembre dove tantissime persone si sono sottoposte al trattamento.
"Un vaccino contro l'HIV sicuro ed efficace sarebbe un potente strumento per ridurre le nuove infezioni da HIV in tutto il mondo e contribuire a porre fine in modo duraturo alla pandemia di AIDS", ha detto l’agenzia responsabile della ricerca sull'AIDS.
Il nuovo farmaco basa su una tecnologia detta “a mosaico” che combina le proteine immuno-stimolanti di quattro diversi tipi di HIV (sanguigne), che rappresentano diversi varianti del virus. Un motivo rilevante per cui lo sviluppo del vaccino HIV è stato così difficile è la variabilità dell’Aids,come la sua rapidità di mutazione genetica e il modo diffetente con cui attacca il sistema immunitario dell’uomo. Il vaccino chiamato ufficialmente “mosaico” Ad26 consegna i suoi quattro dipi di immuno-agenti alle cellule umane attraverso un virus semplice (comunemente virus del raffreddore) ma geneticamente modificato per causare l'infezione ma non la malattia. I primi risultati degli studi medici hanno dimostrato che la nuova medicina è sicuro e ha suscitato una forte risposta immunitaria ai diversi ceppi di HIV in 400 volontari in salute. Il prossimo step è quello di organizzare una implementazione in altri paesi dell'Africa meridionale, dove ogni volontario riceverà alcune iniezioni del vaccino sperimentale.
"Un nuovo ottimismo è emerso che troveremo un vaccino contro l'HIV nella nostra vita", ha detto il capo degli scienziati di Jhonson.
Infatti, anche un vaccino efficace a metà, che previene l'infezione della metà delle persone che altrimenti sarebbero state infettate dall'HIV, potrebbe avere un enorme impatto sulla pandemia dell'Aids.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che circa 37 milioni di persone in tutto il mondo vivono con l'HIV. L'anno scorso 1,8 milioni di persone sono state recentemente contagiate dal virus e circa un milione è morto per malattia correlata all'AIDS.
I risultati di un altro studio clinico, pubblicati e riportati a Parigi, suggeriscono che le iniezioni a lunga durata di farmaci antivirali, somministrate ogni quattro o otto settimane, possono fornire un'alternativa alle pillole giornaliere. Una collaborazione tra Jhonson e GlaxoSmithKline Ha messo in commercio delle pillole e cosí ha soppresso l'infezione da HIV in 268 pazienti con la stessa efficacia della terapia orale di circa due anni.
I due farmaci sono stati scelti perché attaccano il virus in modi diversi, complementari e durano nel corpo più a lungo della maggior parte dei farmaci anti-HIV. Se diversi studi clinici confermano la sicurezza e l'efficacia, allora le iniezioni antivirali a lunga durata possono rappresentare la prossima rivoluzione nella terapia dell'HIV fornendo un'opzione che aggira l'onere della somministrazione giornaliera.
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