Terza ed ultima parte di questa mini serie dedicata alla scrittura, dove ci focalizzaremo sul come collocare eventi in una determinata prospettiva storica. I tempi verbali da utilizzare quando si scrive un'autobiografia sono:
- Passato remoto
- Passato prossimo
- Imperfetto
Ovviamente non manca il Presente, inteso come "storico" per attualizzare gli eventi narrati e quindi coinvolgere maggiormente il lettore, sia il presente nel momento in cui si scrive nel caso in cui ci si riferisca all' "io" narrante.
La scrittura autobiografica aiuta a sviluppare la capacità di collocare gli eventi in una prospettiva storica, perchè parte dall'esperienza personale, superando le difficoltà di allocare eventi e situazioni, proprio perchè si parte dall'esperienza personale. In altri termini, scrivere del proprio passato aiuta ad individuare i nessi profondi tra le diverse fasi della nostra esistenza, una competenza che una volta acquisita sarà naturale sfruttare, per esempio, nello studio della storia. Basti pensare, agli occhi di un adolescente, la scarsa familiarità con il passato della civiltà umana che rende indistinti ciò che è lontano nel tempo e il presente.
Ricapitolando, la scrittura autobiografica è un modo per ripercorrere il passato valutandolo sulla base di ciò che siamo nel presente, il giudizio sul proprio passato riconosce in genere significati nuovi nelle esperienze vissute. La distanza temporale che ci separa da ciò che raccontiamo è fondamentale, ed essenziale è il punto di vista dal quale osserviamo i ricordi della nostra vita passata.
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