Buonasera a tutti!
Torno con altri due capitoli di questa rubrica, che ho deciso di intitolare "LA VITTORIA".
Purtroppo non so con certezza quando pubblicherò i vari capitoli, nè quanti saranno.
Posso garantire che appena avrò la possibilità li posterò.
Oggi ho deciso di scrivere due capitoli piuttosto che uno perchè so che fino a sabato sera sarò impossibilitato causa turni lavorativi massacranti fino a notte fonda.
Il secondo capitolo, intitolato RIVINCITA, ci narra il motivo per cui il protagonista della vicenda, sente la necessità di partire alla volta dell'Abisso, luogo cupo e tetro dove molti hanno provato a sconfiggere le proprie paure, ma senza successo.
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- "RIVINCITA"
"Questa guerra, uno contro il mondo, il tuo vecchio mondo, perchè? Perchè la fai?
Perchè dici? Per rivincita, vorrei dire vendetta, ma sarebbe troppo, ne potrei parlare qualora avessi mollato.
Non l'ho fatto, quindi si parla di rivincita, che medicherà le ferite sulla schiena, a furia delle coltellate che mi sono state inferte da quelle persone che si definivano fratelli.
Lo so, è il solito discorso dei traditi da chi gli stava vicino, ma purtroppo non posso farci niente, rientro in questa categoria.
Circondarsi di negatività ha portato a pensieri negativi.
Sono dovuto morire dentro per riuscire a evaderne.
Ora sono qui per far capire a tutti i miei "fratelli" che sono dove sono per arrivare in alto e guardarli arrancare da lassù, proprio come hanno fatto loro, mentre affogavo nei miei mali e nelle mie paranoie.
Paranoie e insicurezze spesso causate proprio da loro, quando chiedevo aiuto.
Eravamo una tribù, o almeno così credevo e da colonna portante che ero, sono stato fatto fuori.
Ne ho sofferto, tanto, per poi rendermi conto che dalle macerie della vecchia, ne potevo costruire un'altra, composta da persone che comprendevano il mio vero valore.
Purtroppo non mi fiderò mai più delle persone come facevo prima, ma credo sia giusto così, perchè solo così raggiungerò il mio scopo.
Molti membri della mia vecchia tribù hanno subito la legge del contrappasso e ora ne stanno pagando le conseguenze delle loro malignità (alcuni anche più del necessario credo), gli altri sono in lista di attesa.
Nel frattempo, LOTTO PER CREARE IL MIO IMPERO E FARCELA.
Perciò, se mi chiedi cosa mi spinge a farlo, ti risponderò: LA RIVINCITA..."
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Il terzo capitolo di questa breve storia partorita dalla mia testa, riporta un dialogo che avviene interamente all'interno della testa del protagonista.
Quest'ultima si interroga sulla necessità di questa sua battaglia, di questo suo voler affrontare da solo l'Abisso.
Sul non voler fare affidamento sul alcun compagno, un po' per sfiducia, un po' per non voler appesantire le loro coscienze di una guerra che non gli appartiene.
Metterli a rischio per qualcosa di suo interesse non lo aggrada, non se la sente di caricarsi di questo fardello e preferisce affrontare il male da solo, a sue spese in caso di sconfitta.
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- "E' VERAMENTE NECESSARIO?"
"Sei sicuro di questa tua mossa?
Avrai bisogno di loro, ti troverai ad affrontare le tue peggiori paure, i tuoi peggiori incubi e pensieri e lo farai da solo....
Ricordati che sono sempre solo.
La notte, mi trovo a dover fare i conti con la mia testa, con i miei pensieri, i ricordi, i rimorsi e rimpianti.
Ogni sera vengo sopraffatto.
So, quindi, che sarà difficile, la più difficile delle mie battaglie, cadrò e avrò solo le mie gambe per rialzarmi.
Non voglio, tuttavia, coinvolgere quei pochi che mi stanno a cuore in questa guerra, non voglio vederli soffrire....
non lo sopporterei.
Tornerò vincitore a casa e festeggerò con loro, oppure perirò proteggendoli, non dovendomi vergognare del mio fallimento.
Ma non preoccuparti, non morirò fino a quando qualcuno porterà avanti i miei ideali, fino a che qualcuno si ricorderà di me.
Sei sicuro? Pensaci bene.
Non è necessario isolarsi, avrai bisogno di tutto l'aiuto possibile.
L'abisso nero non è un posto da prendere alla leggera, non sottovalutarlo!
Ho visto i più grandi lanciarsi dentro, affrontarlo e quasi sconfiggerlo.
Quando sembrava ce l'avessero fatta, nel momento di estasi, lì l'abisso li ha attaccati.
Così, centinaia prima di te l'hanno fatto e hanno ottenuto i poteri desiderati.
Li hanno toccati con mano per breve tempo, poi sono impazziti e l'Abisso ha riscosso ciò che gli apparteneva.
Questo perchè troppo avidi, troppo orgogliosi e troppo protettivi nei confronti di chi li avrebbe potuti aiutare.
Ti prego pensaci, non commettere il loro stesso errore.
Non diventare vuoto, come quei valorosi guerrieri che ora giacciono sul fondale nero in attesa della loro ora....
Ho provato tutta la mia vita ad andare avanti contando sull'aiuto della mia gente e il prezzo che ho pagato è stato l'esilio.
Quei pochi che mi hanno seguito ne hanno già passate troppe a causa mia, non posso chiedere loro di farsi carico di questo fardello.
Andrò come un lupo solitario e farò in modo che la mia fiamma arda forte, fino a far illuminare l'Abisso.
Ti prego, pensaci, fatti aiutare...
NON HO BISOGNO D'AIUTO, SONO TORNATO DAL REGNO DEI MORTI PER VINCERE E VINCERO'!"
Vi prego sempre di farmi sapere cosa ne pensiate, sia a livello di trama che a livello di scrittura.
Inoltre consigliatemi sempre come arricchire questa storia o come dar vita a nuove idee da realizzare.