Edipo...cosa sai del famoso complesso?

Complesso di Edipo è un termine che viene usato comunemente in molti contesti, ma siamo sicuri di sapere davvero di cosa stiamo parlando?

Partiamo innanzitutto dal significato della parola “complesso”; in psicologia sono state date diverse definizioni per descrivere l’insorgenza nella coscienza di sentimenti, pensieri o idee percepiti come sgradevoli, inaccettabili, fonte di paura e senso di colpa.
Secondo il buon vecchio Freud, alla base dei complessi vi sarebbe un conflitto inconscio tra “pulsioni primarie” e un senso di moralità repressore di tali istinti. Insomma è come se la parte più razionale della nostra mente decidesse “cosa è accettabile e cosa no” nascondendo alla coscienza quei pensieri e desideri considerati immorali.
Peccato che ogni tanto ci sia una “falla” nel sistema che determina la fuoriuscita del “pericoloso” istinto, che finirà inevitabilmente per manifestarsi attraverso comportamenti non pienamente razionali e comprensibili.

Ma proviamo a fare un esempio…

Complesso di Edipo

Il più famoso e quotato complesso fa riferimento a quel naturale e primario istinto che il bambino prova in tenera età, di desiderio quasi incestuoso verso il genitore di sesso opposto e di ostilità nei confronti del genitore dello stesso sesso che viene visto come un “rivale”.
Il corretto e sano superamento di tale fase rappresenta una tappa evolutiva importante per il bambino che impara, interiorizzando dei divieti e dei principi morali e sociali, a sviluppare la propria identità e sessualità in modo corretto.
Il mancato superamento di tale complesso, infatti, potrebbe causare in età adulta degli importanti disturbi psichici legati alla personalità e alla sfera intima.

Ma a cosa dobbiamo il nome di questo delicato e fisiologico “complesso”?

Il nome prende spunto da una tragedia greca scritta da Sofocle, risalente al V secolo a.c., intitolata appunto Edipo re.


immagine cc0 creative commons
Edipo re, Sofocle

Edipo il re di Tebe, sposato con Giocasta, un bel giorno si trovò ad affrontare una terribile carestia che aveva colpito il suo paese. Consultato l’oracolo di Delfi, gli venne detto che la sventura sarebbe scomparsa solo se l’assassino del precedente marito di Giocasta fosse stato allontanato dalla città.
Convinto nel voler risolvere la situazione Edipo fece consultare l’indovino Tiresia per saperne di più a riguardo, il quale confessò che l’assassino che stavano cercando era il re Edipo stesso. Di fronte a tali accuse il re si adirò e si rifiutò inizialmente di credere a tali parole, finchè la moglie Giocasta non rivelò le condizioni in cui era morto il suo precedente sposo.
Edipo con sgomento si riconobbe nell’ignaro assassino e in quell’istante si svelò il terribile segreto: alla sua nascita, in seguito ad una profezia che annunciava la morte del re per mano del figliuolo appena nato e un successivo incesto con la madre, il piccolo Edipo era stato abbandonato su un monte e accolto dal re di Corinto che lo aveva cresciuto come figlio suo. Ma quando divenne grande Edipo, a sua volta, ricevette la famosa profezia secondo cui sarebbe stato destinato ad uccidere il padre e sposare la madre; per scongiurare tale disgrazia decise di abbandonare la città in cui era cresciuto, ignaro di essere stato adottato. Fu così che, sulla strada verso Tebe, una discussione terminò con l’uccisione di un uomo che, solo alla fine della tragedia, Edipo scoprì essere il suo vero padre.
La profezia dunque si era avverata, Giocasta dall’orrore si impiccò e ad Edipo non rimase che accecarsi e chiedere l’esilio.

È dunque da questa grandiosa e incestuosa opera che, millenni dopo, il mondo della psicoanalisi trarrà spunto per dare il nome al famoso complesso.

Ricerche correlate:
-https://it.wikipedia.org/wiki/Complesso_di_Edipo
-Edipo re, Sofocle

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