Sento il mio minuscolo cuoricino battere all'impazzata.
Devo essere veloce!
Scappare!
Non so perché ma devo muovermi più velocemente, ne vale della...di cosa?
Non riesco a capire. So solo che devo essere veloce, nulla di più.
I tetti! Là forse mi salverò! Troverò un buco in cui nascondermi! Per quanto mi è possibile mi dirigo verso la meta dove il mio istinto mi suggerisce di andare. Più veloce!!!!
Nel frattempo lo sento dietro di me. Una presenza sempre più minacciosa. Mi segue! È dietro di me! Dove mi nascondo? Se solo quella mattina non fossi uscito dal mio nido! Lo sento, è dietro di me, non ci sono posti in cui nascondermi!!! Sorvolo i tetti. Lui è dietro di me, implacabile! È veloce, è troppo veloce per le mie piccole ali. Non riesco sono stanco e il mio cuore sta per scoppiare. Mi segue!
Perché ero uscito dal mio nido? Ero in cerca di cibo, per i miei piccoli!
Continuo a sorvolare i tetti. Le mie piccole ali sono stanche presto mi prenderà...chi mi prenderà? Lui quello che mi segue e mi vuole. Perché mi vuole?
MI VUOLE MANGIARE!!!
Il mio cuoricino fa un altro balzo di terrore! Devo trovare una soluzione, devo nascondermi. Sono piccolo cosa posso fare contro di lui? Non sono in grado di difendermi... io piccolo Passerotto, piccola madre, se mi prende non potrò più tornare dai miei cuccioli. MORIRANNO ANCHE LORO!!! Questa consapevolezza si fa strada dentro il mio piccolo cuore. Vivere! Vivere per accudire le mie piccoli. Vivere per cantare al mattino l'arrivo del sole. Vivere per intonare con gli altri una canzone dedicata ai monti che ci circondano.
Vivere, devo vivere!
Vedo tra i tetti la salvezza, è un piccolo buco sul muro, se arrivo...se arrivo sono salvo!!! Ma in quel momento i suoi artigli provano a prendermi, sento che mi sfiorano, perdo il senso del mio volo e sbatto contro qualcosa che è trasparente. Cado, e lui sale sopra di me. Il suo corpo mi cova come quando io tengo al caldo i miei piccoli perché possano nascere. C'è una sottile differenza...non respiro...sto morendo. Il suo peso è avvolgente, come la morte. Il mio cuoricino piano piano sta scoppiando, presto smetterà di battere.. e con me anche i miei piccoli. Mi agito. Tremo dalla paura.
Ero in cucina. Improvvisamente ho sentito un forte rumore alla portafinestra. Quel rumore mi fa trasalire. Mi avvio verso la finestra incerta. Scosto la tenda e guardo, là nella terrazza si presenta uno strano, quasi impossibile scenario. Un falco ha appena agguantato un piccolo passero, ora si posa sopra di lui e lo tiene sotto di sé, come se fosse in cova... Guardo la scena, incerta...se intervenire ad un evento assolutamente naturale: la preda e il predatore. Guardo intensamente il falco, le sue piume color marrone, gli occhi tondi, acuti, attenti e fieri. Chi sono io per poter intervenire...troppe volte l'essere umano interviene quando non deve, creando scompensi troppo importanti per il mondo... quel falco dovrà mangiare. Cicli di vita e di morte. Preda e predatore.
"Stai fermo." Dico al piccolo Passerotto "Ormai ti ho preso e verrai via con me!"
"No, non voglio! Per favore lasciami, devo tornare al mio nido!" Sussurra il piccolo Passerotto senza fiato.
"Anche io ho un nido a cui badare. Se lascio te dovrò cercare altro...e per me è più comodo tenere te. Ti ho preso. Perché fare una nuova fatica?" Ribatto freddamente a quella piccola creatura, ormai è mia. Niente me la porterà via!
Mentre guardo la scena incredula, si apre la porta ed entra Rita la mia bimba di quattro anni, rossa in viso dalla corsa e dalle scale fatte, gli occhi verdi intensi e pieni di vita, curiosi e intelligenti. " Mamma, siamo tornati!" esclama correndomi incontro, poi si ferma incerta e mi guarda "Cosa guardi, mamma?"
Incerta mi giro di nuovo verso quella scena strana e insolita. "Amore, nel terrazzo c'è un falco..." sorvolo che sotto di lui c'è anche una preda...
"Voglio vederlo, mamma!!! Fammi vedere il "fanco!" Si avvicina e guarda "Perché fa così? Mi chiede incerta "è fermo fermo e si guarda in giro attento attento."
Non riesco a mentire a mia figlia, le spiego perché è così accovacciato. "C'è un piccolo uccellino sotto di lui. " le rispondo semplicemente.
"Perché mamma? Lo protegge?"
"No tesoro, se lo vuole mangiare." Le dico io sperando di non essere troppo rude.
"Oooh capito...è cattivo il falco?"
Sorrido. " No, tesoro! Questa è la natura, il falco mangia gli uccellini." Mia figlia non è inorridita dalla mia spiegazione, anzi, guarda più intensamente la scena in silenzio. Ma poi succede l'imprevisto. Per sbadataggine da bimba, muovendosi sbatte il piedino sulla porta finestra provocando un tonfo.
......BOOOM.......
Ormai mi manca poco. Tra un po' il mio cuoricino smetterà di battere...poi uno strano rumore fortissimo mi spaventa ancora di più...
......BOOOOM.........
Presto la mia preda smetterà di muoversi, potrò prenderla e portarla nel mio nido per poter mangiare in pace...
.......BOOOOOM.......
Cosa mi disturba! Chi mi interrompe? Sono sconcertato. Sono infastidito! Qualcuno mi guarda! A me non piace che mi interrompano mentre caccio! No non mi piace! Vado via. Apro le ali. Dimentico il piccolo essere che sto uccidendo.
Improvvisamente ritorna la luce. Non c'è più nulla che schiaccia il mio povero corpicino. Sono stremato, ma l'aria ricomincia ad entrare e uscire dal mio becco. È aperto sono ancora terrorizzato. Non riesco ancora a muovermi. Meglio stare fermo immobile.
"Rita sta attenta! Così si rompe il vetro! Ti sei fatta male?"
"No mamma. Oh guarda! Il "balco" va via!!!" Mia figlia guarda con gli occhi sgranati, e io con lei, il falco aprire fieramente le ali e con lentezza volare via. Guardiamo meravigliate lo sdegno con cui si muove e si allontana prima sui tetti delle case e poi verso le montagne.
"Si è portato via l'uccellino?" Chiede mia figlia incerta. Vediamo sorprese che il passerotto è accovacciato e tremante sulla terrazza. "Mamma, lo curiamo? Mi chiede.
"Lasciamolo tranquillo, amore, è molto spaventato. Se andiamo da lui avrebbe ancora più paura... lascialo tranquillo che si riprenda. Sai piccola furbetta hai fatto scappare il falco con tutto quel rumore, lo hai un po’ disturbato." Mia figlia ride divertita. "Io non volevo, però l'uccellino ora è libero!!!" Ride e io con lei "Mamma giochi con me?" Annuisco, guardo di nuovo fuori la finestra, il passerotto già si muove presto sarebbe volato via.
Piano piano smetto di tremare.. non c'è più pericolo. Lui, il grande uccello, è andato via e non mi ha portato via con lui. Sto ancora un po' fermo per essere sicura che non mi porti via, che compaia di nuovo. Il mio cuoricino batte meno violentemente. Forse posso muovermi. Faccio in piccolo saltello. Le mie zampette tengono e non mi fanno male le ali. Faccio altri piccoli saltelli.. provo a volare... sì riesco! Cosa stavo cercando prima?
Ah, devo portare cibo ai miei cuccioli.