Appuntamento da incubo #Caso umano numero 4 #Il personal trainer

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Pensavate forse che avessi finito la mia collezione di casi umani trovando finalmente il principe azzurro?
Invece no.
Dunque rieccomi alla mia rubrica alla Sex and the city su uomini, appuntamenti e casi umani.
E ne ho delle belle!
In questi mesi nella mia ardua ricerca al vero amore ho trovato altri membri da aggiungere alla mia già folta collezione dei casi umani.
Tanto da meritarmi l' appellativo di " Lanternino" da parte degli amici.
Passiamo al caso umano numero 4.
IL PERSONAL TRAINER.
Conosciuto a lavoro, quando ancora ero nella ristorazione.
Il personal trainer, quasi quarantenne era un cliente assiduo del mio luogo di lavoro.
Tra un piatto e l' altro non passava inosservato vista la prestanza fisica , un bel volto squadrato, sorriso smagliante e un corpo atletico coronato da due belle spalle larghe.
Insomma un bel ragazzo.
Tra una portata e l' altra avevamo trovato il modo di scambiare due parole, sullo sport, la città, gli eventi eccc
E dopo un mesetto di occhiate e innocui scambi di parole era giunto il momento di scambiarsi i numeri, per farmi consigliare come tonificare il mio corpo, si certo come no!
Arriva il fatidico primo appuntamento.
Tutto va bene, ci sediamo, prendiamo una birra chiara, parliamo tutta la notte, sembra esserci del feeling...
I giorni proseguono e ci vediamo sporadicamente nei tempi liberi miei e suoi, dunque giusto quelle due ore contate il giorno tra un pranzo e una cena per me e un allenamento e l' altro per lui.

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Arriva il fatidico momento dove decidiamo di passare un paio di giorni assieme a casa sua, vista una congiunzione astrale che aveva regalato due giorni liberi ad entrambi, un weekend assieme, una bella emozione, pensavo ingenuamente...

La casa del personal trainer si è presentata come la tipica casa da scapolo dei film americani, pulita in maniera eccessiva, semivuota con una grande tv e in camera tattiche luci e stereo con musica rock classica, insomma la stanza da predatore seriale.
Ma non mi lascio intimorire da questa casa da film e decido di guardare oltre l' apparenza, in fondo mi è sembrato un ragazzo normale ....
Nella casa perfetta trovo per me già pronti un lindo asciugamano e un nuovo spazzolino, okay va bene, è un uomo organizzato eppure trovavo la cosa inquietante...Mah.
La notte passa più o meno bene, il ragazzo pecca di poca spontaneità e dopo avermi interrogato sulla mia anamnesi medica per mezz' ora decide che possiamo dormire assieme.
E vabbè.
Al mattino, dove speravo in un dolce e tenero risveglio che placasse la iena mattutina che alberga in me, invece trovo lui in piedi, di corsa quasi in iperventilazione perchè in ritardo sulle sue cento flessioni mattutine.
Nervoso e irato perchè guai a saltare le flessioni, lui si esercitava io compravo cappuccino e pastine.
E qui giunge il problema, ma quante calorie hanno le pastine?
Quelle giuste per essere buone no?
NO.
Lui le pastine normali non le mangia.
Vuole quelle con poche calorie.
Okay.
La mattina prosegue, lui che corre al parco, io che leggo un libro.
Lui che conta le calorie del cibo per gatti io che di nascosto allungo a quei mici deperiti una scatoletta.
Lui che compra le zuppe dietetiche io che butto nel carello le patatine.
A pranzo sopravviviamo, le zuppe non mi dispiacciono, lui che conta ogni cosa che mangio, si.
Il pomeriggio decidiamo di uscire.
Io mi metto una maglia, leggins, un filo di mascara e mi lego i capelli, in mezz' ora sono pronta, lui in due ore e mezzo, deve mettersi il gel, provare tre camicie, chiedermi di continuo se è "Fico" con quelle camicie, cambiarsi due paia di pantaloni perchè poco attraenti e rimirarsi allo specchio per un tempo superiore a quello della strega di Biancaneve.
Dopo due ore e mezzo finalmente facciamo due passi nel centro città, andiamo a fare un aperitivo, uno contato perchè due spritz sono vietati.
Per lui.
Io ne prendo due guadagnadomi un " Ma non bevi troppo?" al quale sarei quasi tentata di ordinarne un terzo.
Insomma inizia a essere scassa maroni questo personal trainer.
Lo vedo incupirsi sempre più mentre io chiacchero con gli altri avventori del posto un In dove mi ha portato a fare l' aperitivo.
Usciamo e lui esordisce con " Certo che sei troppo spigliata?"

E da quando sarebbe un difetto scusa?

Rientriamo a casa sua e mentre mi tolgo gli abiti e lui guardandomi suggerisce seriamente.

" Dovresti perdere qualche chilo eh"

EH.

Ovviamente sono tornata a casa mia, io e i miei chili in più.
Soli e felici.

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