Bui Vien and similar...

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Hello my Steeming Pals!

Italiano

Nel cuore della “District One” in centro a Ho Chi Minh City (Vietnam), si trova Bui Vien Street, la “backpacker zone” della vecchia Saigon. Qui si concentrano gli ostelli, le guest house e le pensioni che per pochi dollari a sera ospitano i viaggiatori più giovani ed i patiti del viaggi economico che giungono da ogni parte del mondo.

English

At the heart of “District One” in down town of Ho Chi Minh City (Vietnam), lies Bui Vien Street, the main walking strip of old Saigon’s backpacker scene. This is where cheap hostels and guest houses crowd the alleys and side streets offering accommodation for travellers on a budget that come to visit from the world over.

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View over district one, Ho Chi Minh City

Durante il giorno le stanze degli alberghi sono occupate, con aria condizionata e ventole sul soffitto che lavorano a pieno regime. Il sole all’aperto scotta, le temperature superano i 35 gradi ed i turisti per lo più sonnecchiano ma, all’imbrunire, ecco che Bui Vien diventa la via dello struscio, dei bar dalla musica a tutto volume, delle disco con luci, DJ, cubiste, birra a pochi soldi e palloncini pieni di protossido di azoto (gas esilarante) da respirare.

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Bitcoin accepted

Nella stessa via si trovano ristoranti tipici, lavanderie e le classiche “massage parlour” sempre un pò ambigue. La zona di Bui Vien alla sera si trasforma in una sorta di paese dei balocchi in cui tentazioni, vizi e debolezze si mescolano in un’atmosfera di tollerante, nebbiosa permissività. Chi fuma, chi ingoia pastiglie, chi si ubriaca, chi cerca risse, chi osserva in silenzio e chi si lascia ammagliare da qualche working girl … c’è di tutto, per tutti i gusti, sia per lui che per lei e per chi vuole sembra sia pure consentito pagare in bitcoin.

During the day the hotels offer refuge from the scorching city heat and humidity. The air conditioners and ceiling fans work at full blast whilst the sun outside does it’s thing warming the air to well beyond 35˚C. In the evening however, Bui Vien comes to life with neon insignia, live music, lounge bars, clubs, dancers, fire eaters, laughing gas (sold in balloons), cheap beer, restaurants and dodgy massage parlours. It’s amazing to see how the area changes within a couple of hours from sleepy dorm to permissive night life power zone.

There’s poison for everyone in Bui Vien, in a weird mix of blurred rules and relaxed law enforcement. Cannabis is sold at cigarette stands on the streets, pills can be found for those who desire them, many take advantage of the cheap beer and alcohol, a few fall pray to the smiles of the working girls, others are just happy to watch the world around them go by. It’s all ok, there’s little trouble anywhere, it’s all about business and payments by bitcoin seem to be welcome, too.

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In realtà c’è ben poco di vietnamita a Bui Vien. Esistono decine e decine di luoghi “alla Bui Vien” sparsi in tutto il mondo, si sa, e tranne qualche dettaglio sono posti tutti uguali, che offrono le medesime cose. Si trovano a Manali (India), Chang Mai (Thailandia), a Cancun (Messico) tanto per elencare qualche esempio. Sono zone “ricreative” in cui nel bene o nel male chi vuole può perdersi per qualche ora, giorno o settimana all’insegna della trasgressione e con qualche inibizione in meno, lontano da casa e dai pettegolezzi.

There’s nothing particularly Vietnamese about Bui Vien street. In fact there are many, many Bui Viens around the world that differ only in the details. Essentially, these places offer the same entertainment for the same clientele.

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Bui Vien Street

Non intendo di certo fare il moralista. Non ho dubbi che luoghi come questi siano sempre esistiti e senza dubbio sempre esisteranno se non altro perché c’è chi vi lucra con ampio guadagno. Osservare Bui Vien tuttavia, può servire da lezione. Posti come questi mettono di nuovo in luce quanto noi tutti siamo simili indipendentemente dalla nostra provenienza e dalla nostra cultura. Europei, Americani (del nord e del sud), Asiatici ed Africani, islamici, indu e cristiani: tutti si ritrovano a Bui Vien, tutti vittime di qualche vizio ed in cerca di qualcosa.

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Manali (India), Chang Mai (Thailand), Cancun (Mexico) are just a few examples. In all of these spots you can choose to roam for a few hours, days or weeks detached from the confines of more conventional society rules, be it for the better or the worse.

I am not on a moralising crusade. I have no doubt that there have always been Bui Viens in the world, in the past and that there always will be in the future, too. It goes without saying that it's lucrative business for some . However, there’s another interesting fact that emerges: the Bui Viens of the world shed further light on how we are all so similar even in our vices and weaknesses regardless of our backgrounds. Europeans, Americans (both north and south) Asians, Africans, Muslims, Hindus, Christians all convey to Bui Vien in the same way, all looking for something.


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