Ero una bambina piena di paure: la notte per me era un vero e proprio incubo.
Potevo stare sveglia anche tutta la notte, riuscendo a prendere sonno solo con il primo raggio di sole.
Mie sorelle hanno ancora vivi i ricordi della nostra infanzia in cui le svegliavo nel cuore della notte per accompagnarmi in bagno, e se non si svegliavano, le prendevo in braccio e le trascinavo con me tanto era il terrore che avevo nel cuore.
Crescendo fortunatamente questa parte di me si è limata molto, anche se mi ritengo una persona abbastanza impressionabile.
Ripensando al passato, provo molto tenerezza verso me bambina: soffrivo da morire per pensieri frutto esclusivamente della mia immaginazione.
Ma quante volte le nostre paure non ci hanno lasciati liberi di cambiare, di fare delle scelte o semplicemente non ci hanno lasciato liberi di vivere?
Vi lascio con un piccolo passo dell' "Autobiografia di uno yogi", in cui Yogananda dialoga con il suo maestro.
In memoria del mio passato, queste poche righe mi hanno subito parlato al cuore e, tutt'oggi, restano un dono per il mio presente.
Spero lo siano anche per voi.