NE VALE LA PENNA? - 05

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LE ELEZIONI SONO FINITE, ANDATE....IN PACE.


Ci sono voluti diversi giorni dalla fine delle elezioni per fare un'analisi politica sul futuro che ci attende. Ho aspettato i dati reali, le dichiarazioni dei diversi esponenti, per poter avere un quadro completo della situazione.
La verità purtroppo è che ancora oggi risulta molto difficile capire quali decisioni prenderà il Presidente della Repubblica. Ancora più vero è che egli stesso non ne ha la benché minima idea.

Le cause di questa incertezza sono molteplici: La prima è sicuramente storica, l'Italia è sempre stato un paese ingovernabile, in cui veniva garantita la rappresentatività a discapito della governabilità. Questa scelta,come ben sappiamo, fu voluta fortemente dai nostri padri costituenti, per scongiurare il rischio del ripetersi di un ventennio come quello fascista... Pericolo che ad oggi è ancora attuale.
La seconda causa è attribuita all'incapacità dei nostri politici di scrivere una legge elettorale COSTITUZIONALE, e che soprattutto permetta di avere avere un vincitore che possa governare per cinque anni, tenendo ovviamente fede sempre a quei pesi e contrappesi che la stessa costituzione ci impone.
La terza causa è culturale, ovvero in Italia abbiamo sempre la tendenza di non accettare la sconfitta, ma di remare contro al governo di turno, con lo scopo di fare ostruzionismo e farlo decadere.

Fatta questa premessa però le elezioni politiche ci hanno lasciato dei dati inconfutabili. In primo luogo abbiamo un Movimento politico che ha ricevuto più di 11 milioni di voti. Dato schiacciante che costringe le diverse forze politiche a sedersi intorno ad un tavolo e capirne le intenzioni. Volente o nolente bisogna rispettare la volontà di 11 milioni di italiani che hanno scelto i loro rappresentanti, ed è un dato che non può far chiudere gli occhi soprattutto al Presidente della Repubblica.
Il secondo dato certo è che la Sinistra ha subito un forte ridimensionamento.
Il Partito di Emma Bonino non è riuscito a superare la soglia di sbarramento (3%), probabilmente perché urlare +Europa,in un momento in cui la stessa Europa ha ammesso i suoi fallimenti, fa paura ai molti.
Sorte leggermente diversa ma altrettanto drammatica è toccata anche al partito di Grasso Liberi e uguali, che a stento ha raggiunto la soglia di sbarramento, lasciando comunque dietro sé un "cimitero di elefanti".
Infine il Partito Democratico è il vero sconfitto di queste elezioni. Inevitabili le dimissioni del suo Segretario Matteo Renzi, accusato (e vedendo i dati direi anche giustamente) dai molti come la rovina di un intero partito, incentrandolo prettamente sulla sua figura più che sul bene comune.
Terzo dato certo che abbiamo da queste elezioni è l'affluenza alle urne, la più bassa della storia della Repubblica Italiana. Alcuni motivi li ho già spiegati qui sopra, ma tra tutti il più rilevante credo che sia la mancanza di una legge elettorale valida. Questo fa sì che gli Italiani si allontanino sempre di più dalla politica in quanto... IMPOTENTI.


Quali scenari si presenteranno nei prossimi mesi?

L'analisi che farò in questo momento è prettamente personale, anche se cercherò di essere il più obiettivo possibile, tenendo sempre fede ai dati che abbiamo ed alle dichiarazioni dei diversi esponenti politici.
Il Presidente della Repubblica ha l'obbligo politico secondo me di affidare l'incarico di formare il governo a Luigi di Maio. Il Movimento cinque stelle ha superato di gran lunga tutte le altre rivali politiche, ed è il partito con la maggiore rappresentanza in assoluto. Come dichiarato dal suo leader il Movimento, cinque stelle è disposto a coalizzarsi in Parlamento con chiunque voglia condividere il suo programma politico, senza però cedere e trattare sulle cosiddette "poltrone". In sostanza le opposizioni dovrebbero accettare il programma senza poter proporre i loro candidati per comporre il governo... tradotto significa pura UTOPIA.
Se le premesse non cambieranno sarà impossibile per il movimento cinque stelle formare un governo. Qualora queste premesse cambiassero, l'unico partito che ad oggi si è mostrato propenso ad una coalizione è quello Leghista, che essendo di matrice populista, è anche quello più affine allo stesso movimento. Ritenendo impossibile che si possa andare alle urne nei mesi successivi, si concretizza sempre di più il rischio di vedere un governo tecnico, simile a quello di Monti, con a capo Tajani, attualmente presidente del Parlamento Europeo.

CONCLUSIONE

A mio avviso l'unica soluzione possibile per uscire da queste sabbie mobili è quello di formare un governo cosiddetto "di scopo".
Lo scopo del nuovo governo dovrebbe essere quello di creare una legge elettorale che possa permettere di avere un vincitore reale. Questo significherebbe permettere al nuovo governo di poter governare per l'intera durata della legislatura, ovviamente sempre in conformità a quei principi costituzionali a noi tanti cari.

Ginozava


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Immagine CC0 Creative Commons, si ringrazia @mrazura per il logo ITASTEM.
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