Attenti ai pupi!

Non tutti i “pupazzi” sono semplici oggetti inanimati, infatti, ogni volta che vengono manovrati da mani capaci, le marionette e i burattini prendono magicamente vita.

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In tutti i paesi del mondo vengono prodotti artigianalmente dei “fantocci” destinati agli spettacoli, ai giochi e perfino ai riti religiosi assumendo, talvolta, una valenza apotropaica per cacciare i fantasmi e preservare dai malanni.
I materiali impiegati per la costruzione dei pupi sono legno, stoffa e metallo. Le figure così realizzate sono oggetto di attenti studi demo-etno-antropologici e costituiscono un elemento importante della tradizione popolare di ogni regione.

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Tra gli esempi più conosciuti ricordiamo sempre i protagonisti della cosiddetta Opera dei Pupi, che “risalgono” solo al tardo '800, sono, dunque, relativamente recenti nonostante l'ambientazione medioevale delle loro storie.

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Un semplice canovaccio prevede che i prodi cavalieri difendano coraggiosamente l'onore e la religione dagli infedeli e dai traditori, ma ogni spettacolo riserva sorprese e colpi di scena.
Nelle antiche botteghe e nei laboratori sono rimasti davvero pochi gli artigiani che proseguono regolarmente nella costruzione degli originali protagonisti animati del popolarissimo Teatro di Figura. Tra i più bravi ed esperti i palermitani Mimmo Cuticchio e Salvatore Bumbello o i catanesi della “Compagnia Marionettistica Napoli”. (Le fotografie sono state scattate nel gennaio 1998, proprio durante una rappresentazione di questi ultimi, la fantastica saga di “Erminio dalla Stella d'Oro”).

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Tra i tanti studiosi che hanno affrontato questa materia, anche il medico palermitano Giuseppe Pitrè, il quale ha dedicato agli spettacoli popolari diverse pagine della sua voluminosa “Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane” del 1871. Inoltre, il Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino di Palermo custodisce al suo interno circa 4000 originali manufatti e da oltre 40 anni si occupa anche della promozione degli spettacoli e della didattica di una materia affascinante.

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Ogni marionetta riesce ad esprimere la propria personalità e i propri sentimenti tanto che si stenta a credere che si tratti solamente di un oggetto dipinto con delle fattezze umane. Dopotutto, anche il grande drammaturgo Luigi Pirandello nel “Berretto a sonagli” sostiene che il palcoscenico sul quale la commedia viene messa in scena è la vita e noi non siamo altro che attori, anzi siamo proprio come dei pupi.

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Testo e fotografie di adinapoli (s)
Tutte le fotografie sono di proprietà dell'autore.

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