Home Assistant, ep 2

Questa è una bozza per un post che andrò ad inserire poi nel mio sito.
puntata precedente: Introduzione

Nel post precedente abbiamo visto una introduzione ad Home Assistant, adesso andiamo verso le dolenti note, o meglio con questo post ve le semplifico nella speranza che non andiate a stamparvi con errori che a posteriori potrebbero essere seccanti.

Premetto che nel sito di Home Assistant è tutto scritto nero su bianco, salvo che la documentazione è parecchia e se siete come me che non leggete mai le istruzioni (un classico del 99% degli informatici, tanto che esiste il detto che se vuoi nascondere qualcosa di veramente importante, lo devi scrivere nelle istruzioni. Come dire, 'sta roba non la legge nessuno), talvolta si sbaglia per presunzione.

Così sono partito in quinta, fortunatamente con una macchina Docker come oramai faccio da qualche anno a questa parte. In effetti questa esiste nella distribuzione ufficiale, con tanto di esempi. Salvo che mancano un po' di cose, non proprio secondarie.

Di Home Assistant infatti esistono varie versioni, tutte open source e gratuite. La OS, la supervised e la container. Come detto questo è specificato, ma male... nella documentazione si fa riferimento a dove si può installare, praticamente qualsiasi cosa. Il problema è che, andando sul concreto, solo la OS ha tutto, con una motivazione che scopriamo a breve.

Mi sono sparato un po' di tutorial, dal punto di vista tecnico anche le altre potrebbero arrivare al risultato della OS. Tecnicamente vero, ma questo si palesa nel momento in cui siete specializzati nel conoscere il sistema. Tradotto in termini semplici, si deve installare la OS.

Quali sono le differenze tra OS e le altre?
Non è molta roba, tanto che a prima vista se non si è avvezzi al sistema non ci si rende conto. Manca la sezione dei componenti aggiuntivi, di cui alcuni sono parecchio importanti. Replicabili anch'essi ma sostanzialmente dopo aver provato la OS, perché determinate cose si riescono a comprendere solo a posteriori.

Ok, cosa è la OS? è una installazione che parte da una immagine predefinita e ci sono grosso modo due strade per arrivarci. Nella lista di release sulla pagina di GitHub ci sono uno sproposito di formati. Ma ne manca uno, che per un informatico è spiazzante. Il formato ISO che serve per installare un sistema operativo in un computer.

E qui si entra nella questione, non esiste quel formato perché non esiste un sistema di installazione. Le uniche due strade (relativamente facili) da percorrere sono il formato IMG per un hardware fisico e il formato OVA per le macchine virtuali.

La seconda, OVA, è il più semplice. Basta avere un sistema di virtualizzazione come Virtualbox, Vmware, Proxmox o KVM per linux e la macchina è già pronta all'uso, una volta importata nel virtualizzatore. Ma c'è un problema...

Il problema è che Home Assistant OS necessita di usare l'hardware, Blueetooth e Wi-Fi su tutti, per "captare" i dispositivi domotici. I Virtualizzatori hanno dei bypass che veicolano dalla macchina fisica a quella virtuale le periferiche, ma non è detto che dentro la "bolla" virtuale funzionino. Per cui si finisce con il perdere ore se non giorni a trovare soluzioni esotiche e magari pure poco resilienti.

Come non bastasse c'è un ulteriore potenziale impiccio. Home Assistant usa Docker e pure in modo esclusivo (su questo ci tornerò in un post futuro) per cui si avrebbe l'assurdo di avere l'hardware, dove gira un virtualizzatore, che al suo interno usa un sistema a container che è una specie di virtualizzatore. Tecnicamente funziona, ma se state mettendo tutto dentro un Raspberry che ha CPU e memoria RAM limitata, avete metà risorse che sono andate "sprecate" solo per la gestione.

Riguardo all'Hardware sarà oggetto del prossimo Post, che a rigor di logica avrebbe dovuto essere questo, ma la questione delle versioni deve essere compresa prima.

Quindi rimane la IMG. E l'installazione non è amichevole se non siete informatici. Per questo andrò a scrivere un post passo-passo.

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