La vita è come una scatola di cioccolatini. Non sai mai quello che ti aspetta. Parte 1

Ebbene si cari amici di Hive, come diceva il nostro amico Forrest, la vita è come una scatola di cioccolatini e non sappiamo mai cosa ci aspetta, capirete a breve il perchè di questo titolo al mio racconto.

Oggi voglio raccontarvi di quello che ho passato nell'ultimo anno di lavoro... Circa un anno fa, ho iniziato a lavorare in una fabbrica di scarpe. Ho deciso di iniziare in quel posto, perché ci lavorava @stea90 da sei mesi, e sembrava un bel posto e ribadisco sembrava.

Tenete bene a mente questi soprannomi:

  • per il direttore: il coglione
  • per il proprietario: lo zombie
  • per il responsabile: il genio
  • la collega: la puttana infelice

Faccio il primo colloquio, dopo mesi che il coglione continuava a dire a Federico una volta che mi avrebbe chiamata e poi il giorno dopo diceva che doveva pensarci... Già li qualche domanda ce la saremo dovuta fare. Ma vabbè arriva il giorno del colloquio.

Conosco il coglione e lo zombie, la prima sensazione non è stata positiva, ma per non essere affrettata, ho lasciato perdere e ho cercato di convincermi che mi sbagliavo, (questo lo scopre ora anche Federico).

Colloquio andato bene, dopo qualche settimana inizio.
Mi mettono a lavorare nel finissaggio, quindi dovevo controllare che la scarpa non avesse nessun tipo di difetto perché potesse essere venduta.
Ad insegnarmi il lavoro c'era una collega della quale Federico mi aveva raccontato. Una gran pettegola, una che ha una vita vuota e che di conseguenza ha da ridire per tutto e per tutti. Per quanto mi riguarda le persone peggiori.

Passano i mesi, faccio di tutto per non esplodere con la puttana infelice, (perché le puttane per me sono le persone come questa), perché il lavoro non era male, andavo a piedi, la paga era buona, lavoravo con Federico e i dirigenti erano gentili (o almeno era quello che facevano vedere, perché avevano particolarmente bisogno del lavoro che faceva Federico, in quanto non riuscivano a trovare una figura che facesse bene quel lavoro). Tutto cambia, quando Federico, inizia ad avere un problema di salute (dovuto a una loro negligenza), e quindi sta a casa per un periodo.

Ed è qui che lo zombie e i loro scagnozzi dimostrano se sono merde o no, e loro cari amici sono delle grandissime merde, e lo dimostrano molto bene.

Intanto i mesi passano, fanno a entrambi un contratto a tempo indeterminato, (e qui la prima fregatura), convinti che facendolo a entrambi ci avrebbero avuti in pugno e ci avrebbero potuto manipolare come burattini. Ma ahimè si sbagliavano... Io e Federico siamo brave persone, ma nessuno deve provare a prenderci per il culo. Finché le cose non sono degenerate, siamo stati anche disponibili, poi quando hanno iniziato a esagerare, abbiamo iniziato a farci valere. Per prima cosa, ci siamo rifiutati di continuare a fare 9 ore anziché 8. Quando siamo andati a comunicarlo, il coglione, ricordo che ci disse che non potevamo e che se lo avessimo fatto sarebbero stati presi provvedimenti. La nostra risposta fu che non eravamo obbligati a fare straordinario, quindi non lo avremo mai più fatto, e così fu... Dovevate vedere alcuni colleghi come erano invidiosi di questa nostra posizione presa, dicevano, guarda questi appena arrivati e fanno come credono. Questo perché loro erano abituati a mettersi a 90 con lo zombie...

Da qui è iniziata un po' la lotta, continuata da me, quando un giorno, ho abbandonato il posto di lavoro perché altrimenti menavo la puttana infelice...il giorno dopo questo fatto, chiesi un incontro, volevo parlare anche col titolare (lo zombi), ma lui non c'era. Parlai solo col coglione e
con la responsabile del personale.

Premetto che sono molto strafottente quando mi metto e in certe situazioni mi diverto pure. La conversazione, è iniziata con tono minaccioso, dicendomi che visto il mio comportamento, avrebbero dovuto prendere provvedimenti, la mia risposta è stata che facessero ciò che volevano, sapevo benissimo cosa potevano fare, ma non mi ero messa problemi lo stesso ad abbandonare il lavoro il giorno prima. E lì vedevi il fumo dalle loro orecchie uscire, non si aspettavano una risposta del genere, o meglio non erano abituati 🤣🤣🤣... Come diciamo in Sardegna, asa appiccau is craisi in logu mallu, tradotto hai sbagliato persona alla quale provare a mettere i piedi in testa 🤪🤪🤪...
Alla fine dell'incontro, hanno capito che era meglio che mi cambiassero collega. Non presero provvedimenti almeno per il momento, lo fecero dopo i coglioni...

Due giorni dopo questo episodio, mi prendo il covid, quindi per tre settimane non avrei visto quella gente, perché dopo avevo due settimane di ferie. A settembre si riprende, lavoravo in un altra manovia, con un responsabile che non sa nemmeno pulirsi il culo (entra in gioco il genio). Penserete che sono io che ne ho una per tutti, ma credetemi che la dentro è un circo, alla fine ci rimane solo chi non ha spina dorsale.

Tutto sembra andare liscio, il genio mi spostava da una postazione all'altra, è capitato pure che mi mettesse ad aiutare Federico. Ha iniziato a mettermi sempre più spesso a lavorare vicino a un collega a me molto simpatico, infatti quando ero vicino a lui, mi divertivo. Lavoravamo, perché lavoravamo davvero, ma stavamo anche sempre ridendo. E questo la dentro é un problema, perché nella loro testa bisogna solo lavorare a testa bassa.

Ed è qui che il genio una mattina mi vede scambiare una parola col collega simpatico, l'unica volta che parlavamo di lavoro, e fa lo sbaglio di prendermi a urla, convinto che facessi come tutte le altre colleghe e che quindi mi mettessi a piangere (perché la dentro i responsabili fanno piangere le donne), ma io per sua sfortuna non sono una di quelle, se mi cerchi mi trovi. Gli ho risposto per le rime, ma la sua fortuna è stata che non ci fosse Federico quel giorno al lavoro, poteva venire fuori un bel casino...

Comunque il genio è andato a leccare il culo al coglione, io invece sono andata per sentire cosa avesse raccontato, ero già in guerra con loro... Il coglione, pur di non prendere posizione mi ha liquidata dicendomi che non dovevo disturbarlo durante l'orario di lavoro, ma a fine turno... Bene allora gli dissi che che sarei passata alle 17... Ops non ci andai... Aspettavo la mattina dopo 🤣🤣🤣...

CONTINUA...


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