Ripartire a 47 anni: la storia di Francesco Flachi

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Vi ricordate di Francesco Flachi, bomber cresciuto nelle squadre giovanili della Fiorentina, ma affermatosi definitivamente alla Sampdoria? In blucerchiato ha trascorso, a cavallo tra vecchio e nuovo millennio, ben otto stagioni (quattro in Serie A e altrettante tra i cadetti), diventando, con 110 reti segnate, il terzo marcatore di tutti i tempi della storia del club, dietro solo a due mostri sacri come Roberto Mancini e Gianluca Vialli.

Forse non può vantare su un palmares eccezionalmente ricco, ma dalla sua conserva la vittoria di un campionato di Serie B e di una Coppa Italia, conquistati rispettivamente nel 1994 e nel 1996 con la maglia della Fiorentina, due titoli di capocannoniere della coppa nazionale, vinti nel 2000 e nel 2007 difendendo i colori della Sampdoria, oltre a qualche convocazione nelle nazionali giovanili.

Insomma, non certo un fenomeno alla Cristiano Ronaldo, tanto per fare un paragone calzante con i giorni nostri, ma un buon attaccante di provincia, spesso in grado di superare la doppia cifra nella statistica delle reti segnate stagionali. Fino alla soglia dei trent'anni, la carriera di Flachi pareva orientata ad essere ricordata come quella di un dignitoso bomber, ma dal 2006 in poi alcuni guai ne hanno impedito una corretta prosecuzione.

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Nell'anno di calciopoli, due mesi dopo la vittoria dell'Italia nel mondiale tedesco, il numero dieci della Sampdoria viene riconosciuto colpevole di aver partecipato in qualche modo alle scommesse sul derby di Roma, cosa proibita ai tesserati FIGC, e pertanto squalificato per due mesi; una brutta botta, specialmente per la squadra, che non attraversa un periodo brillante, ma sarà l'anno successivo quello in cui per Flachi cominceranno i guai veri.

Al termine della partita Sampdoria-Inter del gennaio 2007 infatti, viene trovato positivo alla cocaina nel controllo antidoping e di conseguenza estromesso per due anni dalle competizioni sportive. Flachi ammette il proprio sbaglio, ma non si perde d'animo: desideroso di tornare a giocare a tutti i costi ad alti livelli, si allena nel periodo di stop forzato con i dilettanti dell'Unione Sportiva Pietrasanta, conquistando dirigenti e compagni di squadra per l'umiltà con la quale mette a disposizione del gruppo la sua esperienza.

Il momento del ritorno sui campi professionistici lo vede vestire la maglia dell'Empoli, in Serie B, ma per la prima rete di questa nuova avventura dovrà aspettare aprile del 2008, nella sfida che i suoi disputano allo Stadio Castellani contro il Treviso. I tre mesi giocati in toscana convincono il Brescia del presidente Corioni, alla caccia di un attaccante di esperienza da affiancare alla coppia Possanzini-Caracciolo per puntare subito alla promozione in Serie A, ma il periodo lombardo della punta si interrompe quasi subito, poiché di nuovo positivo alla cocaina nei controlli antidoping.

Riesce ad evitare la radiazione, prevista in casi del genere in quanto recidivo, ma la pena che gli infligge il Tribunale Nazionale Antidoping è durissima: dodici anni di squalifica. Il calciatore prova a difendersi, sostenendo essere solo un ragazzo che ha compiuto uno sbaglio e di non aver assunto stupefacenti per aumentare le prestazioni in campo, ma non ci sarà nulla da fare.

Gli ci vorranno cinque anni di crisi profonda per riprendere in mano la propria vita e provare a scriverne un nuovo capitolo. Con l'aiuto di un ex compagno di squadra, Luca Saudati, e della famiglia, apre a Firenze prima una paninoteca e successivamente un ristorante, ma il calcio, come da lui stesso dichiarato più volte, continua a rimanere al centro dei pensieri.

Tra una partita della Fiorentina, vista allo stadio Artemio Franchi con gli amici, e il tifo mai cessato per la sua Sampdoria, gli balena in mente un'idea pazza: tornare ad indossare gli scarpini al termine della squalifica, anche solo per poche partite, in modo da riscrivere il finale della storia sulla sua carriera, terminata in maniera così triste.

E così ecco che la vita ha deciso di concedergli l'opportunità tanto agognata il prossimo febbraio, quando questi lunghissimi dodici anni di attesa saranno passati: all'età di 47 anni, Flachi tornerà in campo con la maglia del Signa, nel campionato di Eccellenza toscano. A giugno è già pronta l'iscrizione al corso da allenatori, ma per il momento i piani sono diversi: il nostro bomber che non si arrende ha ancora un goal da realizzare, forse quello più importante della sua vita.

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