IL PAGELLONE DEL MERCATO DI GENNAIO

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Al netto delle immancabili trattative dell'ultimo secondo (mentre vi scrivo manca circa un'ora alla chiusura ufficiale della sessione invernale), che comunque non dovrebbero modificare più di tanto il quadro generale venutosi a creare nel corso del mese, quella che sta per concludersi verrà ricordata a lungo come una delle finestre più sconvolgenti del calciomercato italiano.

Trattative apparse impossibili solo fino a qualche settimana prima, si sono concretizzate sotto gli occhi dei tifosi alla velocità della luce, cambiando sostanzialmente il volto di quasi tutte le squadre del nostro campionato. Tutte le grandi, ad eccezione della Lazio, si sono mosse per cercare di migliorare la rosa e regalare ai rispettivi allenatori quei calciatori in grado di riempire le lacune viste nella prima parte di stagione, ma anche le società meno quotate sono riuscite in molti casi a completare delle vere e proprie rivoluzioni.

Quale squadra sarà da considerare, alla luce degli scambi conclusi, la vera regina del mercato? Di seguito, in una particolare classifica che parte da zero per arrivare al voto più alto, ecco la mia personalissima pagella sul comportamento di alcune formazioni di Serie A, relativamente all'operato degli uomini mercato nella sessione di gennaio.

VOTO 0: LAZIO

Una sola trattativa degna di nota, quella per il centrocampista russo dell'Atalanta, Aleksej Miranchuk, peraltro sfumata nelle ultime ore di mercato. L'intransigenza di Lotito, che mai giunge al compromesso sui suoi pezzi pregiati, non ha permesso alla società di finanziare il mercato in modo significativo e non consegnerà a Maurizio Sarri né il difensore, né il mediano richiesti.

VOTO 1: SPEZIA

Zero acquisti, zero cessioni, zero trattative. Ai liguri-americani evidentemente la prima parte di stagione deve aver soddisfatto così tanto, da ritenere di non dover compiere alcun tipo di intervento sul mercato. Situazione simile a quella della Lazio, ma senza cessioni e con qualche pressione in meno, vista anche l'ottima posizione in classifica.

VOTO 2: EMPOLI

La cessione di Ricci, regista dal sicuro avvenire, al Torino, ha indebolito notevomente la qualità complessiva della rosa, specialmente in prospettiva futura, e nemmeno gli acquisti degli eterni incompiuti Verre e Benassi sembrano poter aggiungere qualcosa in più al gruppo a disposizione di Andreazoli.

VOTO 3: VERONA

Non c'era bisogno di grossi innesti sul mercato per la formazione diretta da Igor Tudor, vista la più che discreta prima parte di stagione, tanto che gli uomini giunti in gialloblù non sembrano utili a ritoccare verso l'alto il livello generale della rosa. Da scoprire tuttavia il polacco Mateusz Praszelik, trequartista dalle discrete qualità che potrebbe anche esplodere.

VOTO 4: NAPOLI

Un difensore in più, Tuanzebe, a disposizione di Spalletti, ma soprattutto dall'altra parte la certezza di perdere Lorenzo Insigne a fine stagione. Ci si aspettava qualche colpo in più da De Laurentiis che evidentemente, conti alla mano, non può fare il passo più lungo della gamba per portare almeno il tanto atteso laterale sinistro sotto il Vesuvio.

VOTO 5: MILAN

Il solo Lazetic, a puntellare un attacco per lo più formato da vecchietti, potrebbe in teoria anche bastare, visto lo straordinario lavoro compiuto dagli uomini di mercato rossonero negli ultimi due anni, ma forse i tifosi si aspettavano un intervento in più anche nelle altre zone del campo. Budget lasciato a disposizione per l'estate?

VOTO 6: ATALANTA

Due ottimi colpi in avanti, dove sono giunti a rinforzare la rosa a disposizione di mister Gasperini attaccanti dalle indiscusse qualità, come Boga e Mihaila, ma anche la rinuncia a Robin Gosens, lasciato partire per una cifra insolitamente contenuta, se si considerano i prezzi abituali della bottega bergamasca.

VOTO 7: INTER

Qualora dovesse tornare quello ammirato a Bergamo, Gosens risulterebbe un acquisto senz'altro azzeccato, specialmente a quelle cifre. Inoltre con Caicedo, pupillo di Simone Inzaghi, anche il centrocampo ha ricevuto un innesto utile per il rush finale di stagione. In una rosa che non aveva bisogno di grossi ritocchi, basta e avanza.

VOTO 8: ROMA

Sergio Oliveira e Maitland-Niles sono proprio gli uomini che mancavano a Mourinho per completare lo scacchiere tattico immaginato. Forse lo Special one avrebbe gradito un altro centrocampista, ma viste anche le cessioni di alcuni pesi morti, fare meglio di così sarebbe davvero stato difficile.

VOTO 9: FIORENTINA

La cessione di Vlahovic non è facile da bilanciare, ma i dirigenti viola hanno dimostrato, forse per la prima volta da quando sono in Italia, di avere in mente una programmazione a medio termine, che potrebbe anche risultare vincente. Qualora Cabral si ambientasse in fretta, specialmente in coppia con Pjatek, l'attacco di Italiano potrebbe anche supplire brillantemente alla partenza del bomber serbo.

VOTO 10: JUVENTUS

Impossibile fare di meglio della Vecchia Signora, che ha preso il più forte attaccante della Serie A, Dusan Vlahovic, un centrocampista giovane ma già affermato, come lo svizzero Denis Zakaria, e un difensore utile alla retroguardia del futuro, che corrisponde al nome del talentuoso Federico Gatti, soffiandolo al Torino. Ma non basta, perché questi colpi sono stati praticamente auto-finanziati dalle cessioni di tre pesi morti, come Bentancur, Kulusevski e Ramsey. Capolavoro che a Torino non si vedeva dai tempi di Luciano Moggi.

Siete d'accordo con i miei voti? Fatemelo sapere nei commenti. Alla prossima!

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