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ITA
Giorno sessantuno.
Mio amorevole Jeff, mi duole non essermi prodigato nel recapitarti la quotidiana lettera a te dedicata, ma dio Morfeo mi ha steso prima che me ne avvedessi, impedendomi di consegnare la missiva a te diretta nella speranza di regalarti anche ieri un sospiro di sollievo. Mi scuso profondamente per averti fatto vivere un intero giorno di apnea, il mio augurio è che tu non ti sia enormemente preoccupato non avendo ricevuto mie notizie. In ogni caso quest’oggi sono in forze, e la tua lettera giungerà a destinazione costi quel che costi, perché il mio unico desiderio è che tu non sia mai triste a causa mia, e mi sforzo giorno e notte, arrivo alla sera esaurito perché questo sogno si avveri, perché tu non abbia mai la mestizia nel cuore per mia colpa. Sono ancora vivo e vegeto, la linfa della vita scorre ancora dentro di me e mai mi abbandonerà prima di riuscire a rivedere il tuo sublime volto accompagnato da un’aria di distinta sorpresa nel rivedermi davanti ai tuoi occhi, radioso come mi avevi lasciato perché quando ti riavrò d’innanzi a me, mi accenderò e risplenderò della tua luce riflessa.
In queste settimane, e in particolare questi ultimi giorni sono stati carichi di intenso lavoro. In lavanderia oramai ho superato il periodo di prova, non sono più seguito dal supervisore, quella figura tenebrosa e agghiacciante che non è in grado di intrattenere una misera, insignificante conversazione. Le uniche parole che riesce a proferire, come già ti ho detto, sono degli ordini impartiti con la sua voce ruvida e virile. In questo periodo, visto l’ingente numero di perdite che ci sono state a seguito della rivolta, ho acquisito una doppia mansione. Adesso sono sia addetto alla pulizia che al trasporto degli indumenti; la mia fortuna è che non devo occuparmi del rammendarli, dev’essere faticoso perché qui tengono alla meticolosità e io in quanto a manualità sono, come sai, un disastro.
Rimango giorno e sera a smacchiare divisa dopo divisa, per levare tutto il sangue incrostato prima di riporlo nel capiente macchinario. Ho versato molto sudore e molto olio di gomito su ognuna delle tenute da carcerato che mi sono passate sotto mano, arrivando a sera con dolori tremendi lungo tutte le articolazioni. Il lato positivo è che ho qualcosa da fare, un mestiere che mi tiene a distanza dai pericoli che si annidano negli angoli bui di questa gabbia, e il mio operato viene sempre tenuto sotto stretta osservazione dalle guardie poiché è la sede più utilizzata nell’importo o esporto clandestino di un gran ricettario di beni, perciò sono allo stesso tempo protetto dai loro sguardi vigili. La parte meno rilassante del mio dovere resta il trasporto del carico verso il magazzino. È sempre ansiogeno, non sono ancora stato in grado di far scorrere via la paura che mi grava sulle spalle, ed è quella che mi fa giungere a sera sfiancato, privo di tutte le energie. È colpa del timore che ho nei confronti degli altri carcerati che mi impedisce di essere abbastanza lucido da poterti scrivere una lettera che sia degna di te, con ogni riguardo del caso.
Perdona ancora la mia mancanza di ieri, cercherò come sempre di farti dono ogni singolo giorno delle informazioni che mi riguardano, cosicché tu sia sempre conscio del mio stato di salute. Sappi che, nel caso non dovessi riuscire a completare al mia lettera o mi addormentassi prima dell’arrivo del fattorino, io sarò vivo. Lo sarò perché te l’ho promesso e io manterrò questa promessa ad ogni costo, anche senza più un singolo arto attaccato al mio corpo striscerò ai tuoi piedi vivo, solo per vedere il tuo sorriso illuminarmi l’anima e poi, se così dovrà essere, morirò felice, felice di aver potuto vedere il tuo immenso splendore ancora una volta. Questo è il mio desiderio.
Non aver timore, mi farò forza per darti conforto, ogni giorno riceverai la lettera che ti dedico con tutto me stesso. Tu completi la mia esistenza, averti significa essere intero e di mio canto ci sarò sempre per riempirti.
Con tutto il mio amore,
ENG
Day sixty one.
My loving Jeff, it pains me not to have done my utmost to deliver the daily letter dedicated to you, but god Morpheus wrote me before I knew it, preventing me from delivering the letter to you in the hope of giving you a sigh of relief yesterday. I sincerely apologize for having made you live a whole day of apnea, my wish is that you have not greatly worried not having received my news. In any case, today I am in strength, and your letter will reach its destination no matter what it costs, because my only wish is that you never be sad because of me, and I strive day and night, I arrive in the evening exhausted because this dream come true, because you never have the sadness in my heart because of me. I am still alive and well, the lifeblood still flows inside me and will never abandon me before I can see your sublime face accompanied by an air of distinct surprise in seeing me before your eyes, radiant as you left me because when I will get you back in front of me, I will light up and shine with your reflected light.
In recent weeks, and in particular the last few days, they have been full of intense work. In the laundry I have now passed the trial period, I am no longer followed by the supervisor, that dark and chilling figure who is unable to entertain a miserable, insignificant conversation. The only words he can utter, as I have already told you, are orders given in his rough and virile voice. In this period, given the huge number of losses that occurred following the riot, I acquired a double job. Now I am both in charge of cleaning and transporting clothes; my luck is that I don't have to deal with mending them, it must be tiring because here they care about meticulousness and I as for manual skills are, as you know, a disaster.
I stay stained day after night, uniform after uniform, to remove all the encrusted blood before storing it in the large machine. I poured a lot of sweat and a lot of elbow grease onto each of the prison clothes that I passed under my hand, arriving in the evening with tremendous pain along all the joints. The positive side is that I have something to do, a job that keeps me away from the dangers that nestle in the dark corners of this cage, and my work is always kept under close observation by the guards since it is the most used seat in the amount or clandestine export of a large recipe book of goods, therefore they are at the same time protected by their watchful eyes. The least relaxing part of my duty remains the transportation of cargo to the warehouse. It is always anxiety-provoking, I have not yet been able to get rid of the fear that weighs on my shoulders, and it is what makes me arrive in the evening exhausted, devoid of all energy. It is because of the fear I have towards other prisoners that prevents me from being lucid enough to write you a letter that is worthy of you, regardless of the case.
Forgive my lack of yesterday again, as always I will try to give you every single day the information that concerns me, so that you are always aware of my state of health. Know that if I fail to complete my letter or fall asleep before the delivery boy arrives, I will be alive. I will be because I promised you and I will keep this promise at any cost, even without a single limb attached to my body I will crawl to your feet alive, only to see your smile illuminate my soul and then, if so it must be , I will die happy, happy to have been able to see your immense splendor once again. This is my wish.
Don't be afraid, I will strive to give you comfort, every day you will receive the letter that I dedicate to you with all my self. You complete my existence, having you means to be whole and I will always be there to fill you.
With all my love,