DETENUTO N°8496


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Giorno sessantadue.

Mia stella, sei la mia massa luminosa che nel buio del cielo risplende e mi indica la direzione per evitare che la cecità alla quale mi induce la notte mi porti a smarrirmi. Con la tua immagine sopra la mia testa non perderò mai la strada, sono destinato a tornare sempre tra le tue braccia perché è il tuo amore quella luce che vedo quando chiudo gli occhi, e più lo faccio più è forte una volta che li ho riaperti, e diventa quindi impossibile per me perdere la via del ritorno. Le mie preghiere sono sempre rivolte a te perché il tuo brillio mai decada, perché tu mai ti spenga lasciandomi perso nel buio di questo luogo freddo e umido, da solo.

Desideravo con tutto il cuore dedicarti molte preghiere in queste settimane, ma la cappella della prigione è quella che ha subito il maggior numero di danni durante la rivolta ed è ancora in ricostruzione. Anche alcuni dei più fedeli seguaci che detengono una buona condotta si dedicano a ristrutturare tutte le panche danneggiate, il piccolo altare divelto dai suoi infissi, i minuscoli affreschi che sono stati strappati dalle cornici per utilizzarle come oggetti contundenti, il monumentale crocifisso spezzato in più parti per servirsene come arma. Il medesimo motivo per cui non posso accedere ai lavori del cortile mi ha impedito di potermi candidare ad aggiustare lo scempio che è stato fatto di quel luogo di culto, di cui un gran numero di detenuti in tutta la prigione usufruiva in cerca delle proprie risposte, per poter espiare i propri demoni, e alcuni come punto di scambio di vari beni, poco cristiano da parte loro.

Io comunque non manco di fede, un luogo non può definire la potenza delle mie preghiere e per questo le altre domeniche come oggi ho recitato una liturgia, mi sono pentito di ogni mio peccato e ho rimesso la mia anima al Signore perché lui sia magnanimo con te, con me e con la mia famiglia. Il mio augurio è che la mia volontà di fedele lo spinga a farmi dono della sua grazia, che è ciò che più cerco di ottenere da quando mi sono macchiato del sangue di un giovane uomo, un’anima innocente che ho strappato egoisticamente da questo mondo.

In quanto giorno di festa, oggi non avevo mansioni da svolgere in lavanderia. Perciò sono molto più riposato del solito, non ho accumulato la ben che minima tensione durante il giorno e grazie a questo sono fresco e lucido per poterti scrivere una lettera intrisa di tutto il mio amore per te. L’unico turbamento di quest’oggi è che sto lamentando un lieve mal d’addome, ma sono sicuro che sia dovuto all’orrido pasto che ogni giorno si sforzano di servirci, è davvero in grado di rivoltarti completamente sottosopra le viscere.

Mio adorato Jeff, ancora la tua mancanza mi lacera ma al contempo la tua immagine guarisce quella ferita. Soffro per la tua perdita ma rinvigorisco perché è solo momentanea, tutto passerà e nuovamente ci stringeremo nel caldo abbraccio di quell’inverno, l’inverno che abbiamo trascorso nella baita in montagna bloccati da una bufera. Tremavo per il terrore e per il freddo, ma tu come sempre eri calmo e mi infondevi fiducia di riflesso. Avevamo poco per scaldarci, dovevamo attendere i piccoli momenti di quiete per recuperare la legna, e intanto che il carico precedente bruciava eravamo costretti ad accalcare la legna appena presa davanti al fuoco per farla asciugare; quella legna bloccava la mia possibilità di sedermi davanti al calore del camino, al che tu, vedendomi in difficoltà, mi strinsi tra le tue braccia e io sentii il caldo più intenso che io abbia mai provato, divampavo nella stretta delle tue forti braccia. Sentivo tutto il tuo amore riscaldarmi la pelle, una sensazione così appagante. E per aumentare gli effetti ci dovemmo spogliare, e il sentimento divenne magia. Non scorderò mai quel giorno, uno tra i più vivi nella mia memoria.

Aspetto solo il preciso momento in cui potrò ricevere nuovamente un tuo abbraccio, le tue possenti braccia che mi avvinghiano e mi stringono a te con tutto il tuo amore che diviene la forza di quella stretta, una presa più tenace di una morsa che quasi non mi lascia respiro. So che sarà così perché ricordo quale enfasi hai dimostrato l’ultima volta che mi sono assentato per molto tempo. Ma io voglio che sia così, perché se riceverò quel tanto anelato abbraccio allora saprò che tu ci sei ancora per me, e allora le lacrime scorreranno come un rigagnolo dai miei occhi e inzupperanno entrambi. Nessuno di noi due sarà infastidito da questo, perché saremo immensamente pieni di gioia.
Non era mia intenzione peccare di stucchevolezza, mio adorato. È che i miei sentimenti per te sono un fiume in piena e di tanto in tanto ne consegue che un po’ tracimi dai bordi. Finché mi resterai accanto questo fiume non si prosciugherà mai, e coglierò ogni occasione per dimostrartelo, esprimendo tutto quello che tu sei in grado di farmi provare.

Il tuo amore per me è come l’aria che respiro… Vitale. Tuo,

DG.


ENG

Day sixty two.

My star, you are my luminous mass that shines in the dark of the sky and shows me the direction to prevent the blindness to which the night induces me to lead me to get lost. With your image over my head I will never lose my way, I am destined to always return to your arms because your love is the light I see when I close my eyes, and the more I do it the stronger it is once I have reopened them , and it becomes therefore impossible for me to lose the way back. My prayers are always addressed to you so that your sparkle never decays, because you never go out leaving me lost in the darkness of this cold and humid place, alone.

I wholeheartedly wished to dedicate many prayers to you in these weeks, but the prison chapel is the one that suffered the most damage during the uprising and is still under reconstruction. Even some of the most faithful followers who have a good conduct are dedicated to renovating all the damaged benches, the small altar torn from its fixtures, the tiny frescoes that have been torn from the frames to use them as blunt objects, the monumental crucifix broken into several parts to use it as a weapon. The same reason why I can't access the courtyard works prevented me from being able to apply to fix the havoc that was made of that place of worship, which a large number of prisoners throughout the prison benefited from in search of their answers, in order to expiate their demons, and some as a point of exchange for various goods, little Christian on their part.

However, I do not lack faith, a place cannot define the power of my prayers and for this the other Sundays as today I recited a liturgy, I repented of all my sin and I returned my soul to the Lord so that he may be magnanimous with you, with me and with my family. My wish is that my will as a believer will push him to give me the gift of his grace, which is what I have been trying to achieve since I stained myself with the blood of a young man, an innocent soul that I have selfishly torn from this world .

As a day of celebration, today I had no homework. Therefore I am much more rested than usual, I have not accumulated the slightest tension during the day and thanks to this I am fresh and lucid to be able to write you a letter imbued with all my love for you. The only disturbance today is that I am complaining of a slight abdominal pain, but I am sure that it is due to the horrible meal that every day they try to serve us, it is truly able to turn you completely upside down.
My beloved Jeff, your lack still tears me but at the same time your image heals that wound. I suffer from your loss but I reinvigorate because it is only momentary, everything will pass and again we will hug in the warm embrace of that winter, the winter that we spent in the mountain hut blocked by a storm. I was trembling with terror and the cold, but as always you were calm and you gave me confidence by reflex. We had little to warm up, we had to wait for the small moments of quiet to recover the wood, and while the previous load was burning we were forced to pile the wood just taken in front of the fire to let it dry; that wood blocked my ability to sit in front of the heat of the fireplace, to which you, seeing me in difficulty, held me in your arms and I felt the most intense heat that I have ever experienced, flared up in the grip of your strong arms. I felt all your love warming my skin, a feeling so fulfilling. And to increase the effects we had to undress, and the feeling became magic. I will never forget that day, one of the most vivid in my memory.

I only wait for the precise moment when I will be able to receive your hug again, your powerful arms that clasp me and hold me close to you with all your love that becomes the strength of that grasp, a more tenacious grip than a grip that almost does not hold me let breath. I know it will be because I remember what emphasis you showed the last time I was away for a long time. But I want it to be like this, because if I receive that longed for embrace then I will know that you are still there for me, and then the tears will flow like a trickle from my eyes and soak both. Neither of us will be bothered by this, because we will be immensely full of joy.

It was not my intention to sin from weariness, my beloved. Is that my feelings for you are a flood and from time to time it follows that a little overflows from the edges. As long as you stay with me, this river will never dry up, and I will take every opportunity to prove it, expressing everything you are able to make me feel.
Your love for me is like the air I breathe ... Vital. Your,

DG.

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