Cosa significa essere uno strumento volatile
La volatilità è una misura della variazione del prezzo percentuale di uno strumento finanziario, in un determinato periodo di tempo.
Tanti personaggi illustri, nei mesi del boom di Bitcoin si sono espressi negativamente sulla cryptovaluta sottolineando uno degli aspetti più negativi: la volatilità. Essa è connessa al rischio in quanto non permette di assicurare un ‘range’ di valore stabile nel tempo: Bitcoin è solito muoversi da un giorno all’altro del 40/50 % e questo denota la sua insicurezza a livello finanziario.
I crypto-motivi della volatilità
La volatilità è tipica delle cryptovalute il motivo è legato a un disaccordo sul prezzo. Questo disaccordo nasce dal fatto che ogni exchange, ovvero le piattaforme di scambio e di trading per valute digitali decentralizzate, hanno un prezzo diverso. Più alta è la volatilità più la distanza di prezzo tra le piattaforme aumenta e questo è uno dei problemi degli stumenti non regolamentati da algoritmi uniformi. Gli exchange guadagnano sulla alta volatilità e soprattutto sulla decisione autonoma del prezzo.
Il maggior rischio di queste piattaforme inoltre è di inglobare un sistema di portafoglio (wallet) integrato nella stessa e questo espone a maggior rischio, in quanto ogni exchange è centralizzato e nessuna autorità ne garantisce il funzionamento e la sicurezza.
Cosa è successo negli ultimi giorni a Bitcoin?
La moneta sembra essersi stabilizzata, dopo il grande tonfo di -40% i valori che vediamo sono sempre gli stessi, certi giorni sale certi altri scende ma il ‘range’ di prezzo rimane costante.
La motivazione? Nessuno la sa, ma sembrerebbe che dall’uscita di strumenti derivati come ETF e Futures il prezzo si sia stabilizzato perché i grandi della finanza non vogliono perdere grandi somme. La volatilità nell’ultimo periodo ha visto protagonisti altre monete come Litecoin e Ripple su tutti. Ripple ha grandi aspettative, salita a più di 1$ punta ancora più in alto: il suo sistema è utilizzato a Wall-Street ma il token non ha avuto ancora una grande implementazione come Dash. Essi son poco utilizzati, ma molto efficienti a livello di sistema Blockchain.
Bitcoin sembra aver perso il suo splendore, magari per luccicare all’inizio dell’anno nuovo.
L’unica cosa certa è che tutto dipende dalla madre di tutte le crytovalute:
il mercato e tutti i sistemi Blockchain basati su altri tokens sono ancora prematuri e hanno bisogno di una base solida su cui crescita, ecco perché BTC ha bisogno di salire e aver ancora il suo splendore e un hype positivo intorno ad esso.
[immagine di bloomberg.com]
Nel 2018?
Paura e fiumi di denaro che confluiscono su Bitcoin stanno avendo la meglio: tanti non lo vogliono più mettere al bando ma vogliono regolamentarlo, adesso ci vedono una fonte di guadagno.
La paura ha fatto la sua parte, tanti investitori hanno venduto e hanno ottenuto i guadagni sperati, ma sono usciti dal sistema perché ancora credono che ci sia una bolla. Una bolla non può essere così piccola.
Il 2018 forse sarà l’anno delle crypto, come molti hanno definito il 2017 l’anno di Bitcoin.
Per chi non seguisse la finanza è importante sottolineare che l’anno che sta per finire è stato quello dei record, Wall-Street ha bruciato e continua a farlo tutti i record sulle quotazioni dei propri indici.. e nessuno la considera una bolla. Tanti spostano l’attenzione su BTC che anch’esso ha messo a segno il record dei record +1600% in un anno. Allora cosa è una bolla?
Bisognerà aspettare perché i tokens hanno bisogno di tempo per crescere, una volta che cresceranno con le loro idee magari qualcuno regolamenterà.
Bisogno avere fiducia.